Pubblicato nel 1984 con la casa editrice Rebellato Editore, retta e guidata da Bino Rebellato, lui stesso poeta oltre che all’epoca editore di un prestigioso catalogo (aveva pubblicato autori famosi come Palazzeschi, Betocchi, Comisso, Valeri, Buzzati, Marin, Valgimigli, Lalla Romano), “Le quattro stagioni” segna l’esordio letterario di Laura Ricci.
Bino Rebellato curava personalmente le pubblicazioni e il rapporto con i suoi autori, e la Ricci ricorda quanto furono preziosi, nel mettere a punto l’opera, i suoi consigli. Il libro fu segnalato al Premio Nazionale Letterario Pisa nel 1985, con un lusinghiero giudizio del Professor Luigi Blasucci, docente emerito di Letteratura italiana nella Scuola Normale Superiore di Pisa e amato Maestro di studi, alla facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Pisa, della stessa Laura Ricci.
La pubblicazione non è più in commercio. Pubblichiamo di seguito alcune poesie contenute nella silloge.
Pioggia
Non resta che lavorare
operosamente in una
giornata come questa.
Piove
pioverà tutto il giorno
instancabile regolare.
Tra un sospiro e l’altro
rassegnata mi accingo
al lavoro abituale.
13 gennaio
Alberi di vetro opaco
stamattina
e arbusti sottili
di porcellana
che potresti spezzare
con un gesto
appena energico
della mano.
Fragile posa sul prato
la staccionata
e la rete lontana
più non imprigiona
il campo
ma di un merletto candido
lo adorna gentile.
Saltella
nell’immobilità solenne
un passero
sola presenza viva
e sull’erba rigida
dolcemente si perde
il suo tonfo lieve.
Preludio
Il canto degli uccelli mi dice
pur se le gocce calano ancora
che la pioggia sta per finire.
Corteggio dalla finestra
il flusso più lento e raro
e già pregusto la passeggiata breve
offerta dalla capricciosa Primavera
che per troppa acqua nuoce ai suoi primi fiori.
Dialettica
Conto poco mi dico – o molto forse
conto come conta ogni cosa.
Come fiore di campo o come spino
come soffio di vento o come foglia
come rugiada fresca del mattino.
Faccio parte del tutto e passo breve
come goccia di pioggia come neve.
Quando più non sarò sarà altra cosa
un altro coglierà simile rosa.