È appena uscita la mia ultima raccolta di versi, “In viaggio. Grani di Saudade”, un lavoro paziente e ambizioso di 168 poemetti realizzato insieme all’artista Salvatore Ravo, che ha eseguito quindici opere pittoriche per dare vita alla copertina del libro e alle quattordici tavole di immagini che lo arricchiscono. Lavorare insieme è stato appassionante: lo ringrazio per questo confrontarsi e questo fare comune, per questo itinerario a due verso l’essenza, il colore, l’espansione dei sensi – sensi fisici, e sensi come metafora dei significati – la ricerca e l’apparire della luce. Sull’onda del mio ultimo impegno rispetto alla traduzione poetica, e giacché si tratta realmente di un viaggio in versi e in immagini che tocca vari territori, ho tradotto questo lavoro anche in lingua inglese, con la consulenza e il prezioso aiuto di Erika Pauli.
Un libro bilingue di 250 pagine, dunque, per la cui realizzazione finale ringrazio l’editore de La Vita Felice Gerardo Mastrullo, che ha creduto in questa non semplice operazione, e la direttrice editoriale della sezione “Poesia” Diana Battaggia, che ha seguito con passione tutte le fasi editoriali.
Il libro vedrà la sua prima presentazione, insieme a una mostra di pittura ad esso collegata, al Museo archeologico “Claudio Faina” di Orvieto sabato 5 dicembre 2015 alle ore 16,30. Interverranno, oltre a noi autori, Antonio Concina, presidente della Fondazione per il Museo archeologico Claudio Faina, Giuseppe Maria Della Fina, direttore scientifico della stessa Fondazione, Alexandra Zambà, poetessa e presidente dell’Associazione dei ciprioti in Italia NIMA, che ha curato la pubblicazione italo-cipriota dell’antologia “Pane e Poesia” che accoglie, tradotti in greco, alcuni poemetti tratti da “In viaggio”. Alcuni testi, accompagnati da musica dal vivo con Rita Graziani (flauto), Andrea Massino (chitarra), Vittorio Tarparelli (sax), saranno letti da Loretta Fuccello, Erika Pauli, Laura Ricci, Cecilia Stopponi, Alexandra Zambà.
La mostra delle opere pittoriche di Salvatore Ravo rimarrà in allestimento, al Museo archeologico Claudio Faina, dal 5 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016, secondo gli orari di apertura del museo (da martedì a domenica, ore 10,00-17,00).
Il volume sarà inoltre disponibile, alla Fiera della Piccola e Media editoria a Palazzo dei Congressi di Roma (4-8 dicembre 2015), nello stand delle edizioni La Vita Felice, dove martedì 8 dicembre, dalle ore 16 alle ore 18, incontreremo il pubblico interessato a questo singolare lavoro.
Ho cominciato a lavorare a questi testi nel 2011, durante un soggiorno a Rodi: ancora una volta è stata l’amata Grecia a offrirmi una prima intuizione, che si è poi perfezionata, arricchita, sedimentata nel corso del tempo. Come sempre, come amo, mi sono data una rigorosa struttura: come mi piace dire “un’amorosa costrizione”, senza che questo significhi imbrigliare o sacrificare l’ispirazione; serve solo a darle una regola, un’ossatura che a mio avviso favorisce la ricerca accurata della parola.
Quasi una ricerca mistica questo lavoro, come credo avvenga per chi fa poesia: andare all’essenza, togliere, scarnificare. A parte l’incipit, che esprime il mio concetto di Saudade, in questo libro ho voluto il più possibile togliere anche le mie personali sensazioni. Mi sono fatta piuttosto intermediaria di luoghi mitici, delle loro leggende, della loro storia lontana e talvolta vicina, della loro anima, delle forme in cui hanno vissuto e vivono, della loro nominazione e di quella dei popoli e delle figure che li hanno attraversati. Per porgerli ho immaginato una Via Lucis che, come nella tradizione cattolica, si snoda attraverso quattordici stazioni disposte lungo diversi mari e, in ogni stazione, attraverso dodici poemetti di cinque versi ognuno.
Lascio parlare la piccola introduzione del libro, l’indice e una scelta di testi e immagini, invitando chi vuole approfondire la conoscenza ad acquistare il libro (che è distribuito per conto dell’editore da Messaggerie Libri) o in libreria, o sul sito delle edizioni La Vita Felice, o sui principali network di rivendita online.
In viaggio – Grani di saudade
Versi di Laura Ricci – Opere di Salvatore Ravo
Una Via Lucis
Non è sapere di tutti che nella tradizione cattolica esiste, accanto al ben più noto rito devozionale della Via Crucis, il più gioioso cerimoniale della Via Lucis, che completa in pace e in gaudio il doloroso ciclo liturgico della Passione, ricordando e celebrando gli eventi della vita di Cristo e della Chiesa nascente dalla Resurrezione alla Pentecoste.
Sorta in tempi recenti, al fine di affermare la speranza e la positività della fede, per impulso del sacerdote salesiano don Sabino Maria Palombieri e del movimento “Testimoni del Risorto” da lui fondato, la Via Lucis ricalca la struttura liturgica e la configurazione in quattordici stazioni della dolorosa sorella, per condurre, attraverso la metafora del cammino, alla constatazione che nel disegno divino il dolore non costituisce l’approdo e la meta della vita degli umani, ma un passaggio che porta alla liberazione e alla gioia: per crucem ad lucem.
Fuori da ogni intento confessionale e tuttavia fedele a quel mistico imperativo di “amorosa costrizione” che costituisce l’imprescindibile ossatura della scrittura e, più in generale, dell’arte, questo viaggio in versi e in immagini vuole tracciare un itinerario di luce attraverso terre situate lungo la più antica e appassionante direttrice di sfida, conoscenza e scambio: il mare.
Accanto alla luce, esperienza e sensazione primaria, innumerevoli allusioni e rimandi più o meno cifrati, che potranno condurre chi legge a viaggiare nei testi e nelle immagini a vari e diversi livelli. Non importa comprendere tutto ma, come nel mito o nella mistica, l’attitudine migliore è abbandonarsi al viaggio, procedere, lasciarsi penetrare, sentire. Come dopo ogni viaggio, usciremo da questo cammino rinnovati e mutati.
nella prima stazione la Scandinavia barbaglia
nella seconda stazione la Normandia brilla
nella terza stazione lumeggia la Bretagna
nella quarta stazione la Cornovaglia scintilla
nella quinta stazione balena il Portogallo
nella sesta stazione abbaglia la Provenza
nella settima stazione le terre di Partenope luccicano
nell’ottava stazione avvampa la Sicilia
nella nona stazione Malta fiammeggia
nella decima stazione riluce Rodi
nell’undicesima stazione la Turchia sfolgora
nella dodicesima stazione la Grecia sfavilla
nella tredicesima stazione rifulgono le terre d’Otranto
nella quattordicesima stazione Venezia risplende
First Station – Scandinavia scintillates
Second Station – Normandy glimmers
Third Station – Brittany glows
Fourth Station – Cornwall shines
Fifth Station – Portugal sparkles
Sixth Station – Provence bedazzles
Seventh Station – Neapolitan lands shimmer
Eighth Station – Sicily flares up
Ninth Station – Malta flames
Tenth Station – Rhodes glistens
Eleventh Station – Turkey luminesces
Twelfth Station – Greece blazes
Thirteenth Station – Lands of Otranto glitter
Fourteenth Station – Venice gleams
al castello di Kronborg a presidio della Danimarca giace Holger
Hamlet inquieto aleggia
da Helsingør salpare – per Helsingborg
attraverso l’esiguo ceruleo braccio dell’Øresund
in viaggio – per svanire per esistere
essere o non essere – questa è l’eterna domanda
in Kronborg castle Holger lies in defence of Danmark
Hamlet hovers restless
putting out to sea – from Helsingør – for Helsingborg
across
the narrow cerulean Sound of Øresund
travelling – to vanish – to exist
to be or not to be – the eternal question
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6 giugno 1944 – a nuoto a scafo a lancio
guadagnano gli alleati le spiagge normanne –
Utah Omaha Gold Juno Sword – tra Cherbourg e Cabourg
la riconquista dell’Europa inizia
novemilatrecentottantasette candide croci a Colleville-sur-Mer
sul verde immacolate
6 June 1944 – the Allies gain footholds in Normandy
by air and sea
Utah Omaha Gold Juno Sword – Cherbourg and Cabourg
the reconquest of Europe begins
nine thousand-three hundred and eighty seven pure white crosses
in Colleville-sur-Mer on the immaculate green grass
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nella rada dei pirati – nella baia delle incursioni corsare
sulla costa di smeraldo
orgogliosa di bastioni e torri – fiorente di fortune marinare
di mura cinta Saint-Malo
dalla guerra dei Cent’anni preservata – fiera di pietra
inespugnata per Vauban
on the pirates cove – on the bay of corsair raids
on the Emerald Coast
daunting bastions and towers – thriving maritime commerce
the citadel of Saint-Malo
untouched by the Hundred Years’ War – proud stones
unconquered thanks to the fortifications of Vauban
nessun indugio nessuna sosta
sull’azzurro abbacinante sentiero di Lizard Point
di cala in cala decisi – estasi ebbra di api
nello smeraldo della carezza erbosa
crab sandwiches – glass of wine
rimiranti nel Britain’s most southerly Café
no lingering no pausing
on the dazzlingly blue trail of Lizard Point – resolutely
trekking from bay to bay – ecstatic buzzing bees
in the emerald green of the grass
crab sandwiches – glass of wine
rapturously gazing in Britain’s most southerly Café
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di sterminati azzurri tra pini e agavi luccica
mormora splende salato il mare
penetra la Corniche di fuoco – iodio versa
sulla collina e flussi caldi alla macchia
all’Esterel crogiola la lucertola
molli resine gocciolano inebriate di sole
boundless blue mid agaves and pines glitters
murmurs shimmers the salty sea
penetrates the fiery Corniche – pouring air
on the hills with hot winds flowing into the scrub
lizards lazing on the Esterel Coast
flaccid resins drip drunk on the sun
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al Castello d’Aragona pietre ruderi – dal terrazzo dell’Immacolata
inghiotte l’infinito – luccica il mare
da Ischia Ponte a Sant’Anna – verso Epomeo
cielo turchino sovrasta
vide saccheggi sangue battaglie
Visigoti Vandali Ostrogoti Arabi Normanni Svevi
the Castle of Aragona ruins stones – engulfed by infinity
from the terrace of the Immacolata – the glittering sea
from Ischia Ponte to St. Anna – towards Mount Epomeo
deep blue the overtowering sky
survived sacks battles massacres
Visigoths Vandals Ostrogoths Arabs Normans Swabians
ringhia Scilla dalla gelosa Circe mostro resa – inghiotte
sputa vorticose acque Cariddi – nessuno
osi oltrepassare lo stretto – risucchianti abissi
solo lo scaltro Odisseo riuscì
a fondo a galla – nella glauca spumosa deriva
nella sfida a rischiosi mugghianti flutti
Scylla snarls – transformed into a monster by jealous Circe
Charybdis swallows spits forth the waters – no one
only Odysseus astute
dares pass the Straits – lethal whirlpools
sinking floating – in the blue foaming drift
challenging perilous foaming waves
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nessun mare impasta più tavolozze di azzurri
nessun alveo accoglie tante insulari gemme –
nominato dalla dimenticanza di un figlio e dal dolore
nei flutti suicida del padre re – Egeo
con nere vele partì Teseo per sfidare il mostro
pazzo di Arianna non issò – vincitore – la bianca
no other sea has so many hues in its range of blues
no other waters contain so many insular gems –
named for king Aegeus who threw himself into the sea
in desperation believing he had lost his son
the sail was black when Theseus set out to challenge the Minotaur
upon returning victorious he forgot to change it to white
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né patriarchi né dogi sfuggirono di Venezia
ai bubboni – a rovinose purulente pesti
candida Santa Maria della Salute
di bianco e ocra la Chiesa del Redentore
tra Spinalonga e Punta da Màr – alla Dogana
la sferza della Fortuna ruota Occasio
neither Patriarchs nor Doges escaped
the painful purulent swellings of the Bubonic Plague
the white basilica of Santa Maria della Salute
ochre and ivory the church of the Redentore
mid Spinalonga and Punta da Màr – weathervane
on the Dogana tower turns fickle Fortune in the wind