di Davide Pompei, su Orvietonews.it, 28 dicembre 2018
Ventiquattro punti di vista, dichiaratamente innamorati. Quarantotto occhi, smaccatamente partigiani ma autentici nella purezza dello sguardo per restituire il riflesso di quanto contemplato. Un lavoro corale, che in un mondo dove anche la percezione di un luogo è drogata dalla rapidità del digitale o enfatizzata dagli abusati filtri dello storytelling, ha la forma e il profumo della carta.
È un racconto non asettico, più profondo delle informazioni spicciole eppure esaustivo che in 261 pagine fresche di stampa tenta di restituire l’essenza di una città piccola e complessa – “alta e strana” secondo l’abusata ma calzante definizione data nel ‘300 nel “Dittamondo” da Fazio degli Uberti – eppure ancora capace di incuriosire i turisti distratti e affascinare i viaggiatori più attenti.
Subito dopo Natale e giusto in tempo per l’inizio della 26esima edizione di “Umbria Jazz Winter” è appena arrivata in libreria, la Guida Sentimentale di Orvieto, curata da Laura Ricci, scrittrice e viaggiatrice, e pubblicata da Vita Activa, qualificata casa editrice indipendente di Trieste che, per le guide sentimentali, ha creato la collana “Spazi” diretta da Helen Brunner e inaugurata da quella su Trieste.
In cantiere, quelle su Udine e il Carso. Attesa per il mese di febbraio, la presentazione della guida dedicata alla città del Duomo – che invita a scoprire quanto, oltre al Duomo, la città offre immortalando in copertina “L’Annunciata” del Mochi – è nata da un Laboratorio di Scrittura Creativa tenuto da Laura Ricci all’Unitre di Orvieto, attingendo alla memoria, ad aneddoti, ricordi, persone, personalità e personaggi che fanno di un luogo una comunità.
Perché “la dimensione urbana che scaturisce dalla narrazione si presenta come un tessuto poliedrico di spazi che, con le loro bellezze e le loro criticità, talvolta con le piccole ossessioni che suscitano, disegnano una topografia dell’anima tracciando una mappa di pensieri e sensazioni“. “Secondo Benjamin – si legge nell’introduzione – una città descritta da un nativo somiglia sempre a un libro di memorie, perché non invano vi ha trascorso la sua infanzia. È quanto accade in gran parte in questa guida, dove i luoghi sono rappresentati non tanto rispetto al punto di vista, dunque allo sguardo, quanto piuttosto rispetto alla collocazione temporale del proprio vissuto, dunque alla coscienza. E accanto alle storie private di ognuno, di ognuna, coprotagonista del passato o del presente è Lei, la città di Orvieto con la sua evoluzione e le sue prospettive composite. L’effetto è quello di una città che risuona e si compone lentamente come in un canto polifonico e in un rimando di echi, così da mostrare luoghi diversi che le narrazioni e l’iconografia concentrate intorno al grandioso trinomio Rupe-Duomo-Pozzo di San Patrizio trascurano e schiacciano, e che invece conservano storia, memoria e potenzialità di scoperta e suggestione. La ricchezza di un lavoro come questo, a fronte di tante pagine letterarie o storico-artistiche illustri su Orvieto, è proprio nello sbilanciamento che, della città, restituisce anche il lato in ombra e il vissuto quotidiano di chi la abita“. A chi la visita per la prima volta, invece, non resta che portare via in valigia la pubblicazione insieme alla promessa di un ritorno.
“Come tutte le guide sentimentali – aggiunge la curatrice del volume – potrà servire per visitare in modo eccentrico e insolito la città, per ripensarla e approfondirla sotto ulteriori aspetti una volta tornati a casa, per ripercorrerla da abitanti insieme ai battiti di altri e altre che la vivono e, a chi la guida, per riflettere sulle pulsioni e i desideri che, ieri come oggi, Orvieto suscita e nutre“.
I testi sono stati redatti “con gli occhi del sentimento” da Tina Abenante, Maria Barlozzetti, Antonio Bergami, Paola Bonifazi, Luigia Caracausi, Aurora Cincinelli, Ornella Cioni, Francesco Ercolani, Giuseppina Filpi, Luisa Fiumi, Stefania Fontani, Loretta Fuccello, Maria Antonietta Gambacorta, Eugenia Mocio Pellegrini, Shirli Ouimette, Giulia Parrano, Laura Ricci, Luigia Rumore, Linda Sciri, Paola Sellerio, Angiolina Vonmoos.
Impreziosiscono le tre sezioni – “La mia anima è nata qui“, “Care memorie“, “Spigolature eccellenti” – altrettanti contributi aggiuntivi dell’architetto Raffaele Davanzo (“Alla ricerca della religiosità popolare“), dell’etruscologo Giuseppe Maria Della Fina (“Orvieto etrusca. A colloquio con Larth Cupures“) e dell’imprenditore “illuminato” Nazzareno Montanucci (“Un bacio al fontanile della Patarina“), a cui nell’imminenza dell’improvvisa scomparsa è stato dedicato il segnalibro che correda il volume.
La guida si completa, infine, con alcune poesie e schede informative, per meglio inquadrare gli aspetti dei luoghi o delle persone di cui si narra, e dalle suggestive foto dell’architetto Francesco Ercolano. Inquadrature originali e non scontate della città, le sue, in stretta relazione con i luoghi dell’anima descritti nei testi.