La città di Orvieto non ha fatto mancare il suo apporto alla seconda edizione di Smart City Exhibition, in corso a Bolognafiere dal 15 al 18 ottobre 2013. Non poteva mancare, parlando di Smart City, l’apporto di Cittaslow, che ha a Orvieto la sede della capitale internazionale. Inoltre, nell’ambito delle iniziative organizzate a SCE2013 in collaborazione con IWA, Associazione Internazionale per la Professionalità del Web, è stato un workshop molto seguito e apprezzato quello tenuto da Fabrizio Caccavello su “HTML5/CSS3 e webapp nelle strategie del territorio”. Amministratore, Project Manager e User Experience Designer di Akebia, azienda di servizi web e IT marketing, membro del Consiglio Direttivo di IWA Italy, Fabrizio Caccavello si occupa ormai da molti anni di standard, accessibilità e strategie per il web, di HTML/CSS e di sviluppo di applicazioni desktop e mobile.
A Bologna ha tenuto il suo primo e attualissimo workshop sulle ultime frontiere del web, che riguardano appunto HTML5, il nuovo linguaggio di scripting che prossimamente diventerà uno standard, e il web design responsive, la più attuale tendenza di layout per il web che viene sviluppata tramite l’HTML5. Numeroso il pubblico e molto l’interesse destato dal tema, forse anche per la capacità di Fabrizio Caccavello di affrontare e porgere argomenti complessi con chiarezza e semplicità, così da renderli fruibili agli addetti ai lavori e non.
La navigazione in internet, ha spiegato in sintesi Caccavello, ha subito negli ultimi anni un cambiamento radicale. Gli utenti infatti da statici utilizzatori di computer desktop si sono trasformati in soggetti sempre più in movimento, che sempre più accedono a internet, per fruire di contenuti e servizi, tramite dispositivi mobile, in questo facilitati dalla massiccia presenza di smartphone carichi di applicazioni. Talvolta, ha ancora sottolineato e mostrato con esempi pratici, si tende però ad affidare all’applicazione un ruolo dominante, come se la creazione di un’app fosse di per sé una strategia, mentre ancora prima e soprattutto sono determinanti le strategie e i contenuti da adottare in relazione agli obiettivi e ai referenti di un progetto di comunicazione. La tecnologia, in pratica, non è di per sé un fine, ma un mezzo che ha bisogno di altre solide basi.
Viviamo in un mondo di iperinformazione e iperconnettività, fatto positivo per muoverci, informarci e agire – ha esemplificato ancora Caccavello – ma lo sviluppo disorganizzato di contenuti e di applicazioni può rendere difficoltoso quanto dovrebbe invece facilitare gli utenti, e rendere difficili azioni elementari soprattutto se fatte da mobile, come ad esempio la consultazione di un numero di telefono o la ricerca dell’orario di un autobus. Quello che conta, in sintesi, non è soltanto l’uso della tecnologia, ma l’approccio alla creazione del contenuto, che diventa strategico.
In questo contesto HTML5, il nuovo linguaggio di scripting che prossimamente diventerà uno standard, permette di sviluppare applicazioni web e progetti di web design responsive che gli utenti possono usare senza dover scaricare un’applicazione, offrendo spesso gli stessi servizi. Fatto questo molto interessante, sia per i soggetti pubblici che per le aziende e per altri soggetti privati, quando non si hanno abbastanza risorse per investire in un’applicazione nativa che, inevitabilmente, ha costi più sostenuti e non sempre, a seconda degli scopi, si presenta come tassativa.