di Laura Ricci su Articolo21.org
Si è concluso con uno spettacolo multimediale, nelle giornate di mercoledì 23 e giovedì 24 novembre 2016, il progetto dell’associazione “Lettori Portatili” di Orvieto “Gratuita e a caro prezzo: LA VIOLENZA”. Molto più di un reading, questa volta: un’azione scenica ben più complessa e articolata che, pur partendo dalla scelta di testi di vari autori e autrici sull’ampio e dilagante fenomeno della violenza, ha trovato al Moody Art Space di Orvieto Scalo, solitamente adibito a discoteca, uno spazio affascinante e dalle molteplici angolature che ben si è prestato all’insieme altrettanto multiforme della performance. Giuste e indovinate anche le date, che hanno preceduto “La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” per ricordare ampiamente, come questa ricorrenza, la violenza di genere, ma per spaziare al tempo stesso dentro molte altre forme di oppressione che, con modalità palesi o subdole, pervadono in modo sempre più dilagante il mondo contemporaneo.
Svolto con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e con il patrocinio del Comune di Orvieto, diretto e sceneggiato da Enrica Rosso, il progetto si è avvalso degli apporti audiovisivi di Massimo Achilli, con video e effetti audio che hanno sottolineato alcuni dei momenti più salienti dello spettacolo; determinante anche la collaborazione di Daniele Pancrazi e Simone Zazzera per le luci e gli effetti fonici. In scena, a porgere i vari brani alla riflessione degli spettatori con ben quattro repliche – due matinée per le scuole superiori e due serate – Patrizia Belcapo, Luigia Caracausi, Olimpia Cesaroni, Grazia Fioco, Loretta Fuccello, Aldo Fusco, Emanuela Leonardi, Gabriella Maltese, Celeste Pierantoni, Elisabetta Porceddu, Massimo Raimondi, Laura Ricci, Enrico Ridolfi, Cecilia Stopponi, Federica Volpi.
Un’ora e mezza di spettacolo, in cui con brani variegati e dai registri ben orchestrati – tali da non lasciare tregua al pubblico, ma da concedere comunque qualche momento di respiro attraverso favola, ironia e leggerezza narrativa – sono state affrontate le forme più diffuse di violenza e di oppressione. Si va così dagli aspetti che più investono il mondo contemporaneo, interrogandolo e chiedendogli un necessario cambiamento – le guerre in Medio-Oriente, il terrorismo, i bambini soldato, le vaste migrazioni, i poveri e i senza tetto – a temi di violenza sociale quali il bullismo, il ricatto sui social, la stigmatizzazione delle unioni omosessuali, la banalizzazione o la ridicolizzazione della vecchiaia, la violenza sui bambini e sui malati mentali. Ampio lo sguardo sulla violenza di genere, dallo stupro a quella perpetrata contro le donne nei rapporti di coppia, a quella passiva sui loro figli e figlie, dalle spose in vendita dei paesi islamici alla tratta delle schiave, anche bambine, dell’IS, fino a quella forma di violenza subdola e sofisticata sul corpo delle donne occidentali, che le riduce a vuoti manichini conformi sotto il ricatto della moda o, ancor peggio, al drammatico e pericoloso stato dell’anoressia. E poi la violenza più o meno nascosta della pubblicità, materializzata poeticamente nel brano tratto dal Marcovaldo di Calvino La Luna e Gnac, o ironicamente nelle telefonate promozionali che si susseguono tra un blocco e l’altro di letture, ricordandoci non solo le continue e asfissianti proposte dei call-center che invadono la nostra privacy, ma anche la corsa al consumo di un mondo viziato contrapposto a un mondo che non ha nulla e che avrebbe diritto a dignità e attenzione.
Di Sonita Alizadeh, Alesandra Arachi, Alessia Arcolaci, Carla Baroncelli, Italo Calvino, Guido Ceronetti, Serena Dandini, Irene De Arcangelis, Erri De Luca, Giuseppe Grattacaso, Rosario Di Raimondo, Eve Ensler, Clara Galante, Renato Kizito Sesana, Amara Lakhous, Patrizia Maltese, Melania Mazzucco, Alda Merini, Irene Nemirovsky, George Orwell, Marge Piercy, Marco Presta, Laura Ricci, Chiara A. Ridolfi, Angelica Ridolfi, S., i vari testi, che rimbalzano e interrogano da vari punti scenografici attraverso le voci dei Lettori Portatili. A conclusione, ancora più interrogante, la voce del Mare nostrum, che attraverso le parole di Erri De Luca e gli effetti audio di Massimo Achilli, sembra ricordare, in un crescendo di emozione, che dipende da noi scegliere se il mare, qualunque mare, può dividere o unire.
Gradito e apprezzato dalle varie fasce di pubblico, il successo dello spettacolo segna una tappa di crescita per l’Associazione “Lettori Portatili” di Orvieto che, non nuova all’impegno su temi sociali e a reading complessi e articolati, si è cimentata questa volta, grazie all’impegno condiviso e al sapiente lavoro di Enrica Rosso, con temi e spazi che sarebbero potuti risultare di difficile gestione, e che non hanno invece faticato a catturare l’attenzione e l’applauso convinto degli spettatori.