da una presentazione di AMedizioniMarotta
Nulla di più appropriato, per inaugurare la nuova sezione Quaderni della collana “Fuori” di AM edizioni Marotta, di questi “Insopprimibili Vizi” di Laura Ricci. Opera raffinata e godibile eppure decisamente borderline, né poesia né prosa, né racconti né romanzo; oppure una mistura sperimentale, ma non intellettualistica, di questi generi.
Si tratta di un’originale raccolta di racconti brevi – ognuno leggibile in un’autonoma compiuta costruzione – che, assemblati insieme, formano un singolare romanzo, ricostruendo, attraverso frammenti significativi di esperienza, un pacato e tuttavia sovversivo itinerario femminile di autenticità.
Come in un puzzle, fatto di schegge di luce non cronologiche quanto piuttosto emozionali, le voci che narrano attraverso vari registri comunicativi – lettera, diario, monologo interiore femminile e in taluni casi maschile – rendono conto, anche attraverso sottili rimandi di leit-motiv, attraverso sottili legami, dell’espandersi non certo indolore, ma al tempo stesso radioso e appassionato dell’impudica, consapevole, inaddomesticata capacità della protagonista di attraversare momenti di vita fondamentali e di nominare, a partire dall’esperienza e non dal già detto o dal già codificato, l’accadere e i sentimenti. La narrazione parte dalla creaturalità minima e dalla registrazione attenta, talora quasi impietosa di brevi, intensi momenti di essere per azzardare una ricerca di senso, una sfida che sottragga al rischio di una banale, stantia ripetizione il quotidiano.
Gli insopprimibili vizi? Mai troppo espliciti, ma ripetutamente striscianti nei venticinque serrati racconti per essere scoperti e condivisi da lettrici e lettori.
Un testo avvolgente costruito con una carica, densa essenzialità di linguaggio, che lavora su osservazione minuta, emozioni, pensieri e sensazioni alla ricerca di una possibile interezza di cuore e cervello, spesso mescolando, in un gioco di acrobatica interiore, passione e ironia.