Anche A Orvieto donne e uomini scenderanno in piazza per aderire all’Appello alla Mobilitazione delle Donne Italiane che, nella giornata di domenica 13 febbraio 2011, con lo slogan “Se non ora, quando?” vedrà manifestare in modo trasversale, in molte città del nostro Paese, cittadine, cittadini, associazioni e comitati per far sentire la voce vera, complessa e variegata delle donne e ricordare al mondo quanto sia ricco e articolato, soprattutto in positivo, il mondo femminile, e quanto la sua rappresentazione sia lontana da quella che ormai da troppo tempo imperversa nella pubblicità e sui media.
A Orvieto la manifestazione del 13 febbraio si svolgerà a Piazza della Repubblica a partire dalle ore 15,30.
Il gruppo spontaneo che sta organizzando l’evento invita le donne e gli uomini che condividono l’appello non solo a partecipare, ma a inviare i loro suggerimenti o le loro proposte di partecipazione attiva tramite e-mail. Sarà una mobilitazione partecipativa, per così dire “live”, durante la quale chiunque potrà portare, tramite letture, performance, proiezioni video e quant’altro ritenuto idoneo allo scopo, il proprio contributo positivo e creativo, tenendo presente lo spirito del vademecum della manifestazione, riportato di seguito insieme all’appello nazionale delle donne italiane che aderiscono a “Se non ora, quando?”.
L’invito è rivolto, ovviamente, alle donne e agli uomini dell’intero comprensorio orvietano e degli altri territori limitrofi e a tutti coloro che si stanno autorganizzando anche su Facebook.
Per proposte, informazioni, adesioni rivolgersi a senonoraquandorvieto@gmail.com
A Orvieto le prime/i primi che hanno aderito all’appello nazionale e al gruppo che si sta organizzando sono:
Fabrizio Caccavello, Cristina Calcagni, Laura Cardi, Ornella Cioni, Cristina Croce, Stefano Custodi, Rossella Dell’Anna, Benedetta Dubini, Serena Ferrazza, Silvia Fringuello, Loretta Fuccello, Viola Giuliani, Liliana Grasso, Isabella Marchino, Anna Rita Mortini, Valentina Mulas, Maria Rita Paggio, Pirkko Peltonen, David Proietti, Laura Ricci, Monica Riccio, Loriana Stella, Angela Sanna, Cecilia Stopponi, Arci Orvieto, Ass. Emily Umbria, Ass. Il filo di Eloisa, Ass. L’albero di Antonia.
“In Italia – si legge nell’appello alla mobilitazione del 13 febbraio – la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori, anziani. Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminili ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che, va ricordato nel 150esimo dell’unità d’Italia, hanno costruito la nazione democratica.
Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile. Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.
Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.
Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza. Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.
Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale.
Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando? è il tempo di dimostrare amicizia verso le donne”.
Il Vademecum della mobilitazione
- La manifestazione non è fatta per giudicare altre donne, contro altre donne, o per dividere le donne in buone e cattive. I cartelli o striscioni ne terranno conto.
- La manifestazione è fatta per esprimere la nostra forza e la nostra determinazione.
- Siamo donne fiere e orgogliose. Chiediamo dignità e rispetto per noi e per tutte. Siamo gelose della nostra autonomia e non ci lasceremo “usare”. Per questo non ci devono essere simboli politici o sindacali nei nostri cortei: vogliamo che sia anche rispettata la nostra “trasversalità”.
- La manifestazione è promossa dalle donne, ma – come diciamo nel nostro appello – la partecipazione di uomini amici è richiesta e benvenuta.
- Cercheremo di parlare prima di tutto alle giovani e ai giovani, di coinvolgerli e di portarli in piazza.
- Non è previsto alcun segno di riconoscimento (oggetti, fiocchi, sciarpe, colori..), solo il logo della manifestazione creato da Maddalena Fragnito disponibile on line.
- Il logo può essere usato per fare magliette, spillette, bandiere, manifesti e tutto quel che di creativo vi viene in mente.