Lietocolle 2006
ISBN 88-7848-222-6
€ 10,00
Il libro è esaurito
La poesia appartata di Laura Ricci assomiglia molto all’antico rito del tè.
È delicata e preziosa ed ha un aroma tiepido, eppure inebriante, per usare le sue stesse parole. Riesce a dire sussurrando, o con i piccoli gesti della vita quotidiana, i soliti pensieri che ritornano alla mente, che ci accompagnano tutta una vita, e a volte ci assillano. Eppure nessun giorno è uguale all’altro e ogni amore che si vive ha la sua immensa importanza, che lo rende indispensabile e prezioso. È questo, probabilmente, il selvatico fiore rosso, di cui si parla in una delle poesie più belle della raccolta…
Dal punto di vista stilistico la totale disponibilità all’ascolto si trasforma in pulizia formale e tendenza alla chiarezza, nell’eliminazione di tutto quello che ingolfa, intorbidisce la sostanza della scrittura (e aggiungerei dell’agire) poetico. Allora la lucida introspezione si fonde con i sensi e il tè ha un sapore, ad un tempo, dolce e forte. Per questo la poesia di Laura Ricci riesce a tracciare con discrezione ma in modo abile e profondo un paesaggio di stagioni fatto di piccole cose concrete, dove anche gli inverni hanno i loro frutti gustosi, e a dare voce al mistero della notte. Alla sua luce segreta.
(Dalla prefazione di Alessio Brandolini)
Qualche poesia da Voce alla notte
Vivo per pochi attimi e brucio
questo già breve tempo –
le viole profonde nell’erba
già folta, saettare d’upupe
la pioggia candida del ciliegio
che dura un giorno.
Quando sarò più vecchia scaverà
anche questa follia nelle trame
intricate del viso – accelerar
di tempo per l’ansia di poche cose
note – gradite.
Anche l’inverno di questo anno
volge alla fine – di nuovo andate
le stagioni ingrate. Sotto la neve
una primula color di fragola
di selvatico un fiore rosso.
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Dentro una strada di Sevilla
zingara non richiesta mi cantò
– ¡Pobre de ti, estáun amor
de fuego dentro tu vida! –
Vent’anni appena, quell’amore
non lo sapevo ancora.
Assorta osservo il solco fondo
nella mano, l’inestinguibile
mia linea netta, decisa.
Stinti alle tempie i capelli
– pobre de mi – conosco bene
quell’amore. E brucia.
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È – questo intenso amore –
campo rosso di fragole
d’acre dolcezza profumato.
È di limone fiore, di frutto
aspro allegro mi stordì
d’aroma forte assaporato.
Emana acre pari intenso odore
l’aspro tuo intenso profumato
amore.
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Tutto finito
quasi un fallimento.
Pure amerò di nuovo
con la totalità
piena di sempre.